Il Volontario Mascherato Pt.1

supercane volontario 2

“Un…cfè…pr favor…”

“Bisogna che parli con la bocca aperta che an capes brisa!” Squilla la Franci, che di pugnette ne ha già abbastanza coi clienti abituali del bar, adesso pure gli avventori occasionali mettono alla prova la sua fantasia.

“Un caffè…per favore”

Sotto agli sbiascichi, alla puzza di cane bagnato (non cagate il cazzo, il cane bagnato puzza e riga), sotto un bulbo dal colore indefinito che manco se perdo una scommessa, ad una coltre di peli…no, è un piumino di quelli che vanno adesso…no, sono peli…sotto uno sguardo un pelo perso, tra l’impaurito e il minaccioso, che mi ha ricordato tanto le fattanze da trip degli anni ’90, c’era lei, una donnella che forse arrivava ai 40 ma che poteva dimostrarne tranquillamente 80. Si beve il suo espresso, tra i biscotti premio nella tasca del giubbotto di peli, no del piumino, conta gli spicci per arrivare all’euro e dieci, li appoggia al banco e mesta, così come era entrata, se ne esce, senza salutare.

“Chi è quèl lavurîr?”

“Ma dai, Sabri, è la figlia della comesichiamapure, quella che c’aveva la lavanderia vicino al tabacchino!”

“Aaaaaah, la figlia della Vanna?! Ma cosa le è successo?! Sarà mica un 100 quella?! E dir che da cinna…”

“Mo niente, qualche anno fa è diventata volontaria e boh, le avranno messo in testa che è un cane anche lei!”

“Beh, gente, dai, son persone volenterose quelle, che modo di dire è quello? Hai detto che è diventata volontaria nello stesso modo in cui avresti potuto dire che è diventata lebbrosa!” Mi intrometto dopo le prime campane stonate.

“Forse era meglio!”

“Porca troia, ma cosa dici? Ce ne fossero di persone come lei! Fa del bene in modo disinteressato, e soprattutto senza chiedere una lira, anzi magari ci smena pure dei soldi visto che non mi pare che i canili si rotolino nelle banconote da 100, come minimo non ha una domenica libera da anni che tutte le volte che mi faccio una vasca in centro ne becchi sempre una marea tutti presi a far banchetti per questo o quello…e voi la denigrate così?” Sono e rimarrò un’inguaribile romantica, un cazzo di Robin Hood dei casi (quasi)sociali.

Lo dico, è vero, però sotto sotto non la penso davvero così. Ricordo la trafila di mia sorella Federica quando decise di adottare Zelda, una pitbull di 5 anni con un passato burrascoso da cane esca, dopo aver intercettato una sua foto su una di quelle pagine Facebook di amanti dei 4 zampe e averla incontrata in canile, e ricordo pure cosa aveva raccontato a me e alla mamma:

“Siete mai andati a fare del volontariato in un canile? Volontariato serio, non lasciare due scatolette ai ragazzetti che improvvisano raccolte benefiche fuori dai supermercati. No! Ecco perché non capite!  Quando entri in questa pensione prigione, la lotta non è rivolta alla sofferenza di quelle povere bestie, non si concentra contro chi i cani li prende e li abbandona, non produce informazione atta a diminuire le casistiche di cani maltrattati, sfruttati, seviziati in modi che se li lanciavano sull’asfalto di una provinciale dall’auto in corsa gli facevano un favore. No. La prima battaglia è convincere le altre anime pie responsabili di quella o quell’altra associazione che tu ai cani vuoi seriamente bene e che sei lì per renderti utile, e per renderti utile si intende nei confronti dei cani, ovviamente, non dell’ego represso della prima malchiavata che se tu non hai novanta quadrupedi da sfamare a casa e non puzzi più di loro e non hai una vita sociale perché tu in testa hai solo quei poveri cani quei poveri cani quei poveri cani allora sei una merda come tutti gli altri e non ti meriti di renderti utile e marcirai all’inferno e adesso scusa un secondo, che devo limonarmi il mio cazzo di chihuahua. Ma andatevene a fare in culo davvero con tutto il cuore. Sembra quasi che i cani non te li vogliano far accudire loro per primi. “Riesci a passare almeno nove ore al giorno col tuo piccolo angioletto? Se no abbiamo problemi con l’adozione!”. Ma manco con mia figlia riesco a passarci così tanto tempo, oh rincoglioniti! Ho la faccia della nipote di Rockefeller per caso? Secondo voi quante persone potenzialmente hanno tutto quel tempo libero ogni fottuto giorno? “Magari posso portarmelo al lavoro…”. Seeee, ti piacerebbe povero stronzo, ma tu dove lavori? E mentre lavori hai tempo di portare il cane a pisciare ogni quarto d’ora? Che se al cane si stringe la vescica del novanta per cento dall’oggi al domani tu come cazzo fai poi? Lo abbandoni? Ecco, vedi, sei uno che abbandona i cani! Porca puttana, che girone dell’inferno quella manica di invasati. E metti giù quella merendina, non lo sai che chi la produce ha anche due quote azionarie di una multinazionale che nell’89 approfittò dello scompiglio della caduta del muro di Berlino per testare una crema idratante su un beagle? Ma cazzo, non ti informi? E poi ci lamentiamo che il mondo va a rotoli! No, io mi lamento di voi e non mi lamento più di chi ad un certo punto gliela dà su e spende dei soldi in un allevamento, che anche lì te le fanno le domande e i test ma non ti chiedono di diventare anche tu un cane o di far diventare il cane un cristiano. Io le bestie le rispetto e le tratto da tali, che se a Zelda metto il bavaglio per mangiare e la faccio cagare sul water e me la porto in giro nella borsa manco fosse un peluche sono da ricoverare io, non lei! Lei forse dopo. E che cazzo.”

Non possono essere tutte così, e uso il femminile perché sempre di donne si parlava, mai una braga. Voglio andarci in fondo, devo chiedere.

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