Pergiove, l’Oroscopo 2018 che sMENTiscE! pt.2

Speravate me ne fossi dimenticata, eh?!

CANCRO

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Il tuo innato bipolarismo alla Dr Jekyll e Mr Hyde si sta segando all’idea di questo frizzante 2018, regalerai perle cinematografiche che noi umani non possiamo neanche immaginare: Giove, splendente nel segno, ti smuove dentro un misto di allegria alla Mini Pony e buonismo alla Maria Goretti, ma Saturno ci mette lo zampino e tenta, soprattutto all’inizio dell’anno, di riportarvi nella vostra naturale condizione per cui sentite puzza di merda in ogni cosa vicino a voi! Se, professionalmente parlando, tutti i triboli degli anni scorsi vedono la luce in fondo al tunnel e vi fanno atterrare su una morbida routine quotidiana allo zucchero filato, a casa si gioca al dilemma del prigioniero: cosa faccio? Collaboro o non collaboro? Collaboro, anzi no, non collaboro, se no faccio finta di collaborare e non collaboro oppure inizio non collaborando e intanto vedo…vaffanculo, non volevo neanche fidanzarmi io! Con luglio il rischio di finire in terapia svanisce in una bolla di sapone, le idee si schiariranno e se, nel frattempo, la vostra vita non fosse ancora tramontata all’interno di una camicia di forza, c’è caso che vi sistemiate pure. I pianeti non pesteranno particolarmente i piedi al libero arbitrio degli amici del Cancro: chi si ama si sposa, chi si sposa si riproduce, chi non ne vuole sapere tromba se ne ha voglia, gioca alla Play se non ne ha. Anche a voi gufano condizioni economiche incerte (strano, perché in Italia ci escono dal buco del c…) e mani bucate manco fossi il nipote di Rockefeller. Curiosità: vi ritrovaste mai ad ululare alla luna o con un’improvvisa voglia di entrare nelle Giovani Marmotte non imparanoiatevi, quest’anno il cielo vi infetta con la sindrome di Napo orso capo.

LEONE

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Com’è che faceva quella canzone, Leone?! Dammi tre parole: Cazzi Da Cagare! Siamo alla svolta, al giro di boa emozionale, la tua vita si sta diversificando in due entità strettamente collegate: quello che è successo prima del 2018 e ciò che invece accadrà dopo quest’anno. L’avessero detto a me sarei già nel pieno di un attacco di panico, ma tu Leone sei il Daitarn III dello zodiaco, tu c’hai l’energia solare invincibile e non sarà di certo una sfida col destino a metterti la pippa ar culo, anzi troverai il modo di emergere anche da questa montagna di m… con successo, devi solo adoperarti tanto e non farti demotivare dalle briciole di cui ti stai accontentando ora, diventeranno un’obesa gazzella per le tue fauci, fidati. Quelle maree di pugnette di salute e legali lasceranno spazio ad un periodo di introspezione personale, aiutato da ben 4 eclissi consecutive che vi faranno sentire il protagonista di Star Wars; rinascerete e a Natale c’è caso che farete fatica a riconoscervi tanto sarete cambiati: addirittura, se in autunno non vi siete ancora sbranati il partner, c’è caso che le tensioni si appianino e il tramonto sulla Savana sarà di un romantico che l’episodio pilota di Sentieri è una mezza sega in confronto.

VERGINE

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Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…chi ha dato, ha dato, ha dato…scurdámmoce ‘o ppassato! Eh sì, Verginella cara, per quanto i tuoi occhi siano ancora volti al 2017 c’è da guardare avanti speranzosi. Il tuo scetticismo è destinato ad evaporare come Barolo in cottura col brasato, finalmente gli astri si sono ricordati di spianare anche la tua, di strada, e anche le porte che vi si chiuderanno dritte sul muso non saranno altro che personalissimi trampolini di lancio, quindi lascia fare. Riscopritevi Aladdin, sfregate a più non posso la lampada magica e urlate sicuri i vostri desideri al genio col pantalone alla turca, aiutatelo a spingervi in un tourbillon di emozioni nuove, soprattutto per quanto riguarda i single: dal pianeta Ork piomberà nel vostro salotto un Mork tirato a lustro con pacco di cioccolatini e mazzo di fiori; ho detto salotto, Vergine, non camera da letto, perché c’è da fare le robine con calma, tanto che all’inizio sembrate più due catechisti che si avviano insieme alla liturgia della domenica più che amanti focosi…se siete bravi potrete sfruttare i saldi estivi per rinnovare la biancheria intima con qualcosa di hard da utilizzare nella seconda metà dall’anno, più “ostriche e champagne”, mentre per quanto riguarda la prima indugiamo con “Tavernello e pugnette”. Bilancio monetario in attivo, Equitalia si è dimenticata di te, le tasse si sono dimenticate di te, i vigili urbani si sono dimenticati di te, occhio a sbandierarlo in giro che (quasi) tutti gli altri segni vedono una magra come ce ne sono state poche negli ultimi anni e potrebbero venire a piangere miseria da voi cuori morbidi.

BILANCIA

bilancia

Dove sei andato a festeggiare Capodanno, Bilancia? Per caso eri in piazza a fare a sbottigliate?! No, perché mi pare te l’abbiano tirata forte. In testa. E tu sei andato fuori di capoccia. Lo sappiamo che sei un inguaribile romantico, che il rapporto di coppia e la vita in tandem sono per te elementi fondamentali per non finire sotto Roipnol, ma soccia se corri: dopo aver constatato che la minestra riscaldata di cui ti cibi da tempo è una zozzeria mondiale, questo nei primi mesi dell’anno, vi lascerete investire da una sberla sentimentale senza precedenti, un nuovo rapporto che potrebbe addirittura spingervi a cambiare abitudini, amici, casa, nazione, banane. Arriverete così alle porte dell’autunno, con le gambe molli manco aveste partecipato alla StraBologna, e qui tirerete finalmente il fiato, anche perché di ‘sto passo ci lasceresti una coronaria. Dopo un letargo di un paio di mesi, durante il quale ti sei concesso momenti di riflessioni esistenziali, avrai accumulato abbastanza energia per lo scatto finale, conscio che se le cose sono cambiate non è solo merito tuo: la metà dell’Oscar alla metamorfosi lo devi alla tua dolce (e nuova?) metà. Giusto per farci andare la glicemia oltre la soglia vitale, anche il lavoro verrà condizionato dall’amore: basta con ‘sti tour de force alla Stachanov, ormai assomigliate ad un Orsetto del Cuore e non ci sono cazzi, la sfera emotiva farà da scettro e corona in questo smielosissimo 2018.

 

Pergiove, l’Oroscopo 2018 che sMENTiscE!

Stamani al bar mi accolgono che manco alla festa dell’uva: sono dell’Ariete, un’informazione che con ogni probabilità hanno carpito durante una conversazione a caso di chissà quando, e mi dicono che quest’anno non ci sono cazzi amari per i nati sotto il mio stesso segno zodiacale, c’è da stare allegri. Non parliamo di mia sorella poi, che è Pesci (ma dio svizzero, pure il suo sanno?! Saranno mica dell’FBI?!) e a lei la dea bendata ha fatto entrare Saturno nel segno, mica briciole. Ci rifletto su un attimo ed esclamo pronta:

– Sempre detto, io, che le braccia di mia sorella erano rubate all’agricoltura!

– Ma no, Celeste, ch’sa dìt? Saturno nel segno è una figata, le andrà tutto bene, no?!

– ….

Sono perplessa, e come sempre quando sono perplessa mi riprometto di informarmi meglio a proposito di questi pianeti che gravitano ed orbitano intorno alla data della nostra nascita minacciando sventure o regalandoci un culo pazzesco, 365 giorni alla volta e segno per segno. Mi ritrovo quindi a sfogliare Donna Moderna, Elle, uno speciale di Paolo Fox, un inedito del guru delle previsioni che si fa chiamare Branco e mi auguro non ce l’abbiano battezzato con quel nome, il sito di Simon & The Stars (se non altro folkloristico) e un vecchio Cioè del ’94. È stato un lavoraccio, ragazzi, ma ora mi sento di potervi presentare il gran visir di tutti gli oroscopi per l’anno 2018, con una premessa: se ti perdi in seghe mentali come, appunto, l’oroscopo, significa che almeno una volta in vita tua sei andato a scartabellare tra siti e riviste di un certo spessore culturale cercando le caratteristiche che contraddistinguono i nati sotto il tuo stesso segno zodiacale. Non sei l’unico. Chi produce oroscopi freschi di giornata le sa meglio di te ‘ste baggianate, in più ha imparato a comunicare attraverso paradossi linguistici e generalità azzeccate, quindi ti formulerà il logaritmo perfetto nel quale riuscirai serenamente ad identificarti…e su cui appoggiarci aspettative rivoluzionarie.

ARIETE

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Caro il mio Ariete, pioniere dello zodiaco, baluardo dell’intraprendenza e della leadership globale, potrai mai avere un anno imperturbabile e silenzioso?! Tu, leale come un cane e attaccato alla vita come un testimone di geova al campanello di turno, potrai mai non andare alla ricerca del gusto della vita?! Il tuo 2018, Ariete, è paragonabile all’apparizione della beata Vergine, l’illuminazione sulla via di Damasco: finalmente sai cosa ti serve per stare bene e brandisci un megafono dentro al quale urli fiero e in modo quasi incomprensibile “LIBERTA’!”. I prossimi 12 mesi saranno addirittura epocali: come la formichina affacciata all’inverno, la prima metà dell’anno ti servirà per preparare tutto quel popò di rivoluzione che ti aspetta da giugno, poi scatenerai l’inferno, soprattutto a livello lavorativo. Scrollati di dosso i vecchi pesi emotivi e pratici, è molto probabile che l’ampia portata di tutti i cambiamenti lanciati nel tuo spazio vitale ti cambieranno l’esistenza definitivamente, e tu ne sarai ben contento. Se hai già preso in considerazione di giocarti la casa al Bingo, mi raccomando aspetta luglio che t’arriva Urano nel segno. Non avere paura del buio, non sei più un bambino, e non essere miope come Enrico la talpa (noi lo sappiamo che ogni tanto lo sei) bensì rinasci lungimirante e pronto a cogliere i frutti di tutti questi anni (e ani) di sbattimenti incredibili, e anche questo ti riesce bene quindi siamo in bolla!

TORO

toro

Da quando ti hanno messo al mondo vieni tacciato di essere proverbialmente testardo, e anche quest’anno non desisterai dal provare a dominare le masse con le tue convinzioni, bien sûr que non! Occhio, Toro, che il 2018 consiglia tanta cautela, soprattutto in ambito finanziario, e dalla tua parte hai Urano, come i tuoi cugini cornuti dell’Ariete, che filmerà la tua vita in slow motion in modo da farti temporeggiare quel tanto che serve a svegliare il criceto sopito nel tuo cervello consentendoti di azzeccare la strada adatta a te. Saturno vi mantiene in prima fila, al comando come vi piace pensare di essere costantemente, ma di un’altra banda: eh sì, c’è bisogno di ripulire le file del tuo squadrone, rivoluzionatevi e rivoluzionate! Hanno sbagliato a stampare i biglietti d’ingresso e ti ritrovi in mezzo alle palle pure Giove, il quale ti costringe a costruire un rapporto sentimentale meno da romanzo e più imperfetto: basta fare le pecorelle della Dottoressa Peluche, eccheccazzo che diabete, e basta pure farvi il viaggio alla Rocco de no’artri, a volte le cose vanno e a volte no quindi fate un bel bilancio di coppia ed eventualmente optate per l’imperfezione che vi togliete dalle spalle tutta quell’ansia da prestazione.

GEMELLI

gemelli

“Saturno contro” è un film visto e rivisto negli anni passati, sì sì parlo con te Gemelli, quindi prendi il lettore DVD e scaraventalo nel cesso. Anzi no, va là, fai dell’economia che il piatto piange nel 2018. Vendilo su eBay e comprati un’agenda su cui segnarti le varie scadenze delle bollette, che sei smemorino nei futuri 12 appassionanti mesi. Saturno in opposizione ti si è levato dalle palle, è vero, ma non è tutto oro ciò che luccica: se ti sei montato la testa e hai idee sovversive e barricadiere passa il turno, aspetta il 2019. Per quest’anno la parola chiave è “semplificare”: via dai coglioni i rapporti che ti stanno stretti, sotto ogni profilo vitale, a beneficio di nuovi e promettenti legami verso cui ti stai affacciando. Lo so, Gemelli, che vai in noia facilmente, ma ti garantisco che le stelle parlano chiaro e sconsigliano di prendere decisioni affrettate: quest’anno costruirai la tua personalissima DeLorean che ti guiderà all’appagamento del tuo potenziale e del tuo talento, e per farlo ci vorrà calma e sangue freddo.

 

E a giugno ci siamo arrivati, domani vi sollazzo con un’altra manciata di segni.

Fate a modo,

Celeste

La Favolosa Favola Del Primo Cittadino

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Oggi, grandi e piccini, vi voglio raccontare una favola.

C’era una volta una città, si chiamava Bologna. Il sindaco di questa città, un certo Virgimio, Virginio, Virgiulio…beh, non ha importanza, comunque lui, un bel giorno del 2011, incontrò il potente mago Amorosi. Il chiaroveggente svelò al primo cittadino i nomi dei suoi futuri 13 collaboratori comunali, 13 nuovi apostoli altamente specializzati che si sarebbero dovuti occupare, collaborando con altre figure di palazzo, del benessere di Bologna e dei bolognesi.

“Puffarbacco!” Esclamò il profetico Amorosi una volta estratto dal cilindro anche l’ultimo nome dei fantastici 13 “Ma questi sono i nomi degli attuali dipendenti dell’Amministrazione, il mio cappello forse è vicino al tagliando! ”

“Ssssshhh, cazzo gridi, imbezèl! Dai, dai, che ti sei sbagliato, vai ben a rimestare nel torbido di quelli di San Lazzaro, che sicuro qualcosa han fatto!”

E il loro incontro terminò così.

Qualche giorno dopo, e dopo aver fatto revisionare i suppellettili magici, il mago Amorosi denunciò pubblicamente il misfatto “Vengono richiesti profili per singole posizioni così dettagliati da coincidere perfettamente con i dirigenti del Comune che già ricoprono quei ruoli! “.

“Ma dai, polemico, sarà una coincidenza!” Rispose il sindaco intento a tirare righe di pennarello (nero indelebile e duraturo negli anni) su un innocente “Segni particolari richiesti: una voglia a forma di Lissodelfino Australe sul polpaccio destro” impresso sul bando di concorso comunale relativo ad una delle posizioni vac(c)anti. Peccato che quel giorno il buon Virgiulio (battezziamo che sia questo il nome e magari mi evito una denuncia) avesse un tantino esagerato con il Sangiovese e, ahinoi, la postilla rimase chiara e leggibile. Sempre in preda ai fumi dell’alcol, il sindaco impugnò la spada reale e proclamò Lombardelli, scribacchino di palazzo e giullare part-time, Capo di gabinetto.

“Ma cosa caspita fai, bròt bagài?! L’è un èsen, c’hai bisogno della corona d’alloro per quel posto!” Gridò allo scandalo l’indovino, ma nessuno lo prese in considerazione. Amorosi, che per nulla al mondo avrebbe fatto passare un’ingiustizia nel suo regno, non si arrese e, raccolta la documentazione necessaria, fece in modo e maniera che la vicenda trapelasse dalle mura bolognesi. Passarono anni prima che il gran visir di tutti i maghi potesse emettere una sentenza, i sentieri impervi e tortuosi di Legislaziopolis non resero l’impresa facile ma alla fine, grazie all’intervento supremo della Fata Lucia Borgonzoni, l’illecito amministrativo venne a galla prorompente. Parte dei denari spesi dal regno per la busta paga del povero dirigente Lombardelli furono così presi dalle tasche del sindaco, e di due dei suoi galoppini, e restituiti alle casse di Bologna.

Cosa successe dopo? La spavalda Iannucci, una dei due factotum del Virgiulio menzionati poc’anzi, dopo essersela gufata malamente con la sua affermazione del tipo “Se paghiamo… paghiamo 100 euro. Volevo metterli sul tavolo stamattina poi tra cavallo da strigliare e briglie da sistemare mi sono dimenticata!”, depose la scimitarra e, con la coda fra le gambe, lasciò il palazzo reale bolognese. In segno della sua profonda gratitudine, il buon sindaco ebbe un’idea formidabile e regalò ad Anna Rita (la spavalda) un’opera d’arte appartenente alla collezione del Comune. Il genio, probabilmente sempre per coincidenza, non aveva considerato che quel quadro portava la firma del nonno di Fata Lucia. Il giullare di corte venne automaticamente licenziato: ne bastava uno. I bolognesi, perplessi, si interrogarono tra loro “Ma come?! La premia pure? E poi con una parte del patrimonio comunale giunta a palazzo grazie alle mani di nonno Borgonzoni? Ma quella lì, poi, non è mica quella dei 100 euro? Ma…per caso hanno bevuto?”.

Consultando la versione aggiornata del Codice di Hammurabi, i consiglieri di corte avvisarono il nostro beneamato primo cittadino del rischio di incorrere nel reato di peculato d’uso per l’utilizzo temporaneo del bene. A nulla servì l’arringa solitaria di Virgiulio, il quale, tra un bianco frizzante e l’altro, tentò invano di giustificarsi “Va beh ragazzi, però se me l’appoggiate sulla scrivania poi io penso che sia roba mia eh!”.

 

Che caspita è il Testamento Biologico?

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L’associazione Luca Coscioni, che qualcuno crede ancora sia una gag o una roba porno, festeggia: in Italia, il 14 dicembre, è stata approvata la legge sul testamento biologico, una tutela del diritto alla vita che va oltre ogni forma di credo a cui siamo devoti.

Di cosa stiamo parlando?

La legge è composta da 8 articoli e stabilisce che nessun trattamento sanitario possa essere iniziato o proseguito senza il consenso libero e informato della persona interessata. E cos’è il consenso libero e informato? E’ un’autorizzazione da parte del paziente a ricevere un trattamento sanitario e viene sottoscritta una volta ricevute tutte le informazioni relative al proprio stato di salute e le terapie disponibili da parte del personale sanitario. A seconda di quanto siamo sul pezzo, possiamo essere più o meno dettagliati: è accettato dal “non voglio essere rianimato, tantomeno intubato, ma voglio antidolorifici e oppiacei” come è passabile un semplice “non rianimatemi”, quindi non fatevi venire l’ansia.

E se mi capita una sfiga prima che io possa ricevere queste informazioni?

Quelli di Coscioni non hanno lasciato nulla al caso e hanno prestabilito le DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento), ovvero l’espressione delle nostre preferenze in materia di trattamenti sanitari attraverso cui diamo o non diamo il nostro consenso a scelte terapeutiche di vario tipo quando ancora siamo in grado di farlo, anche oggi stesso (dopo vi linko il modulo da compilare nel caso l’idea vi piacesse). In parole povere, con le DAT scegliamo in anticipo a quali cure vorremmo sottoporci o meno nel caso ci trovassimo incapaci di poter scegliere o comunicare la nostra volontà a terzi. Tra le varie scelte terapeutiche a cui possiamo negare la nostra disponibilità ci sono anche nutrizione e idratazione artificiale. Ovviamente verremo informati non solo su cosa è o cosa non è un particolare trattamento sanitario, ma anche sui rischi che corriamo in caso di rifiuto alle cure. Se non ci sentiamo comunque in grado di esporci in prima persona, per qualsiasi motivo, possiamo indicare una persona di fiducia, familiare o no l’importante è che sia maggiorenne, incaricandola di ricevere tutte le informazioni necessarie a valutare il consenso o il rifiuto ad un trattamento sanitario specifico. Dovessimo accorgerci tutto ad un tratto che l’incaricato di turno è un gran imbezèl, possiamo in qualsiasi momento revocargli il consenso prestato; per rimanere in un ambiente democratico, anche il fiduciario stesso può rinunciare alla nomina in qualsiasi momento (però a lui/lei serve un atto scritto mentre a voi bastano due testimoni e potete revocare la nomina verbalmente anche al padre eterno). Le DAT vanno firmate davanti a 1) un pubblico ufficiale (sbirro), oppure 2) un notaio oppure 3) un medico; in ogni caso non fatevi inculare dei soldi perché questi documenti sono completamente esenti da imposta di bollo, tributo, imposta dei puffi, diritto di vattelapesca, tassa per gli altri e simili buffonate, questo perché tutti devono godere del diritto di poter compilare una forma di testamento biologico, punto e a capo.

E se il medico è duro d’orecchie?

Cazzi suoi! La volontà del malato va rispettata, e non c’è pezza che tenga. Se avete la sfiga di beccare un medico obiettore di coscienza che ha l’accanimento terapeutico come dottrina, questo verrà sostituito da un altro professionista a cui sta a cuore anche la volontà del paziente, non solo la sua. L’unico motivo per cui un medico può rifiutarsi di stare alle regole del nostro testamento risiede nella scoperta di nuove terapie che potrebbero permettere un miglioramento del paziente di cui questo non era a conoscenza al momento della redazione della DAT. Insomma, se domani ci viene un brutto male per cui abbiamo chiesto l’astensione a qualsiasi trattamento terapeutico e dopodomani trovano la polvere magica specifica per il nostro brutto male, il medico può scegliere di sottoporci a tale cura.

Accanimento terapeutico e terapia del dolore

Talvolta si fa un pelo di confusione, rischiando di creare un legame inscindibile tra accanimento terapeutico e terapia del dolore. Detta alla brutta, se siete spacciati, viene considerato accanimento terapeutico un’irragionevole ostinazione nella somministrazione delle cure, mentre la terapia del dolore è sempre garantita. Quindi, è il trattamento inutile o comunque sproporzionato ad avere la peggio, mentre verranno sempre prese in considerazione, e di fatto applicate, tutte quelle terapie che vanno a diminuire le sofferenze del paziente fino, nel caso estremo, a condurlo alla sedazione profonda, considerata parte della terapia del dolore.

Chi mette i rosari tra le ruote?

In realtà il boss (non quello supremo in mezzo alle nuvole, quello terreno di Flores) trova che sia un segnale importante quello di mettere al primo posto la volontà del malato, la sua presa di posizione è a favore della tutela della libertà di scelta e contro ogni forma di accanimento terapeutico. In un Paese come il nostro, dove gridiamo allo scandalo se Marilyn Manson va a cantare da Bonolis, ci pare quasi che questo super Papa abbia mosso la pedina da 90, e nessuno vuole screditare l’importanza delle sue parole, però ragazzi…come dire…è dagli anni ’50 che la Chiesa ha riconosciuto le assurdità annesse all’accanimento terapeutico, non è che il buon Francesco abbia stravolto il pensiero cattolico, l’ha semplicemente espresso. Tuniche clericali più papiste del Papa stesso non ci stanno comunque: il Cottolengo rifiuterà le DAT, dice don Arice, con l’approvazione ufficiale dell’arcivescovo di Torino (e sticazzi?); la prospettiva inquietante, dice, riguarda gli abusi sulla vita dovuti ai costi di mantenimento delle persone malate…scusate, ma qualcuno gliel’ha spiegato che è il malato stesso a decidere e non la nipote stronza che vede l’eredità del poveraccio sul suo conto corrente? Qualcuno gli rinfresca la memoria a proposito del Catechismo cattolico, il quale afferma che «Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire»? Stendo un velo pietoso su Negri che addirittura sfrutta uno spazio e un momento dedicato ad altro (è successo in occasione della presentazione del libro su Beatrice d’Este) per dire la sua, di cui personalmente non sentivo la mancanza: quest’uomo, che per fortuna s’è fatto prete e i suoi cromosomi finiranno insieme a lui, parla di “legge infame, un’eutanasia mascherata sotto falso nome”…considerando che il motivo per cui c’erano due stronzi di giornalisti ad ascoltarti era tutt’altro direi che la dice lunga su quanto ci importa del tuo parere.

Ad ogni modo, se volete compilare anche voi il vostro testamento biologico e bruciare nelle fiamme dell’inferno per l’eternità, il primo passo lo potete muovere qui: https://www.associazionelucacoscioni.it/compila-il-tuo-testamento-biologico-online/

 

Buona vita a tutti!

Che caspita è il Bitcoin?

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Cercherò di approcciarmi a questa chiacchiera da bar senza risultare troppo scettica, tantomeno di dare l’idea che si stia parlando del Monopoli o della borsa di Paperopoli.

Che cos’è il Bitcoin?

Il bitcoin è, oggi e forse non domani, l’alternativa al denaro contante. Ideato nel 2008 da un anonimo inventore (“solitario nella notte va…”) e lanciato nell’etere nel 2009, il bitcoin è di fatto una moneta digitale, virtuale, accettata in tutto il mondo nonostante, sempre di fatto, sia una moneta che concretamente non esiste, infatti la puoi usare solo su internet. Sono numeri, insomma, che esistono solo in rete (se siete i commercialisti di Paperon de Paperoni e avete intenzione di cambiargli tutte le monetine, avvisatelo prima della vasca giornaliera che rischia l’osso del collo): li troviamo sulla cosiddetta BlockChain, un database trasparente e globale, ovvero un registro pubblico e distribuito online a cui si accede con un Wallet. Oh, porca troia, e il Wallet che cos’è?  Il Wallet è un software, un programma che ci permette di entrare nel mondo bitcoin e gestire così il nostro nuovo patrimonio. No Wallet, no Party: se non ce l’hai non hai i bitcoin, e di conseguenza non puoi ne riceverli ne mandarli. La bazza del Wallet è che è completamente anonimo: non metti nome e cognome, diventi un codice identificativo che viene registrato sulla Blockchain, rendendo tutto il giochino borderline, tra il lecito e quasi non lecito. C’è da dire che ogni movimento è, come sottolineato due righe fa, registrato e pubblicato sulla BlockChain, quindi prima di ripulirci tutto il denaro sporco fatevi una botta di conti.

Quanto vale il Bitcoin?

Non esiste un rapporto diretto tra euro e bitcoin, il tasso di cambio lo fa il mercato, cioè la sua valuta è legata alla legge domanda/offerta, quindi ora posso dirti quanto vale ma tra un minuto no. Non è legata ad una banca che lo emette, per esempio l’euro è legato alla banca centrale europea, ma è unicamente legato alla rete Bitcoin, punto, e tu decidi se usarlo o no; esiste un sito internet di riferimento per il cambio, CoinMarketCap.com, dove vengono registrati volumi di scambio e tutte le piattaforme in cui vengono utilizzate le nostre criptovalute del cuore, e ovviamente il valore aggiornato del bitcoin in comparazione con il dollaro (manco dalla valuta del Metropoli veniamo presi in considerazione). Come una tipografia a modulo continuo in carta moneta, ogni giorno vengono emessi nuovi bitcoin, distribuiti poi ai Miners, i quali “estraggono” i nascituri dalla vagina della rete per poi emetterli sulla rete stessa. Questi nuovi minatori-ostetriche non possono lavorare gratuitamente, aspetta a licenziarti: i nostri eroi devono consumare energia elettrica, e diciamo che in Italia non è che ce la regalino. In più ti ci vuole un apposito hardware coi controcazzi. Nvidia, dopo aver creato il panico tra i complottisti creando persone virtuali, sta per emettere sul mercato una scheda grafica, probabilmente di origine aliena, per poter minare la nostra moneta paladina, e questa scheda costa un culo di soldi, quindi alla prossima centralinista che vi dice che fare trading online e iniziare a guadagnare coi bitcoin non costa nulla consiglio di rispondere con un sonoro e udibile dito medio alzato.  Se no c’è la truffa: ci sono dei siti che vi affittano lo spazio da minare, però non è detto che siano tutti onesti così come, in caso di fallimento dell’immobiliare digitale, rischiate di perdere il vostro gruzzolo.

Come posso iniziare ad accumulare Bitcoin?

Vi ho già menzionato il Wallet, il nostro portafoglio, il nostro conto per ricevere e inviare bitcoin. Bene, il Wallet Bitcoin inizierà a farvi sentire davvero a casa creandovi dal principio due chiavi, che vi verranno consegnato in formato stringa di testo: una è una chiave privata, ed è quella che vi serve per mandare, per spedire bitcoin (un bonifico online a tutti gli effetti), l’altra è pubblica ed è quella attraverso cui riceviamo i bitcoin (l’IBAN che diamo a chi ci deve trasferire soldi sul conto). Se siete impediti forti come me, il primo passo lo muoverete su bitaddress.org, e qui se avete una nipote impaziente di cimentarsi con l’informatica potete far fare tutto a lei: bisogna solo muovere continuamente il mouse sulla pagina il tempo necessario per consentire al programma di generarvi le vostre due chiavi; per i più temerari è possibile downloadare anche i due QR Code annessi. Esistono anche dei software che ve le creano automaticamente, come bitcoin.org sul quale posso poi registrare le chiavi neonate sul mio Wallet (sì, lo so, è una menata), ma anche in questo caso c’è un “ma”: se il Web Wallet Bitcoin fallisce potete salutare la ricchezza guadagnata e ciao belli, muovetevi che al Mac ne cercano due per i cheeseburger. Il metodo più sicuro, alla fine della fiera, è scaricare e installare sul vostro computer un software di tipo desktop, Electrum è il più scaricato in assoluto, vi crea 26 chiavi pubbliche (se siete dei soggettini un attimo bipolari alla Split ve ne avanzano pure 3) e c’è anche la versione adattabile allo smartphone, se proprio non riuscite a stare senza compravendite anche quando siete al cesso o in autobus. L’ultima opzione, per i più diffidenti, vede invece l’utilizzo di un Wallet Hardware, una chiavetta USB dove comprimere il vostro business. Insomma, a meno che tu non sia un impastato seriale è quasi impossibile riuscire a farsi inculare, ammesso che l’inculata non sia a prescindere nel momento in cui ci cimentiamo nel favoloso mondo della criptovaluta.

Come si guadagna con i Bitcoin?

Ci sono principalmente tre metodi per poter investire e guadagnare con i bitcoin, e tutti vedono come pilastro economico la compravendita della valuta, cioè comprare fuffa quando costa poco e rivenderla quando tutti la vogliono e il prezzo è andato alle stelle:

  • Trading: immagino ne abbiate già sentito parlare, è il motivo principale per cui vengono selezionate le più spaccapalle delle centraliniste col vizietto di chiamarci alle 7.30 di domenica, li mortacci. Vi ho già avvertito e lo ribadisco: non fatevi inculcare il concetto che il trading è una roba per tutti, che è una cagata, perché andate solo a nutrire false speranze e ad incrementare l’incidenza di idioti che credono alla pubblicità tipo “dormivo sotto un ponte, ho trovato un bitcoin per terra e ora mi escono dalle orecchie!”. Il trader segue l’andamento di mercato, compra a poco e rivende quando c’è una cresta di guadagno, e ragazzi mi raccomando, che non crediate che l’abilità di saper “leggere” il mercato si possa acquisire con un corso online di mezza giornata, che poi con le mie tasse mi tocca pagare anche il vostro sussidio di disoccupazione e non ne ho mezza, thanks.
  • Investimento di breve periodo: sempre la solita minestra, si tratta di comprare pe rivendere ma a ‘sto giro lo facciamo solo una volta, quindi facendo ancora più attenzione al valore della criptovaluta (la compriamo quando tocca il minimo) e aspettando, come formichine affacciate all’inverno, il momento propizio per riposizionarla sul mercato. A meno che non siate imparentati con Maga Magò e possiate usufruire della sua palla di cristallo, occhio anche qui: non è affatto facile prevedere quando e di quanto la valuta da monetizzare avrà un picco, e l’andamento nervoso, iper flessibile di quest’ultima rende tutto ancora più complicato.
  • Investimento a lungo periodo: non mi sto a ripetere, funziona nello stesso modo di quello a breve periodo ma qui la pazienza da apporci è ancor più da certosini; chi fa infatti un investimento a lungo periodo è perché nel bitcoin ci crede così tanto che aspetta anche anni, quando il valore della moneta digitale sarà schizzato alle stelle (esperti economisti dicono che potrebbe accadere) e riusciremo a metterci via la pensione con un semplice click. Anche questo è un investimento ad alto rischio, così come tutte le attività che chiedono una previsione dell’andamento di mercato; ovviamente, più ci proiettiamo nel futuro più è sostanzioso il rischio a cui ci sottoponiamo.

Avendo un valore deflattivo (contrario di inflattivo, cioè cresce con l’aumentare del tempo) ci sono anche quelle persone che comprano bitcoin per tenerseli. Alla base di tutti i metodi e tutte le credenze economiche su cui riversiamo la nostra massima fiducia, la regola n.1 a cui dobbiamo sempre prestare attenzione è: INVESTITE SOLO CIO’ CHE SIETE DISPOSTI A PERDERE. Di Jordan Belfort ne è esistito uno e Di Caprio l’ha interpretato in un famosissimo film, non ci proclamiamo re indiscutibili dell’economia che poi ci ritroviamo con le pezze ar culo.

Forse non tutti sanno che…

I ricconi del pianeta, i più grossi pezzi di economisti, danno contro a questo nuovo protocollo di moneta digitale. Sinceramente parlando, così come quando nacque internet e non si capiva se ci avrebbe cambiato la vita o sarebbe passato in cavalleria come tante altre invenzioni, tutto questo scetticismo mi fa paradossalmente ben sperare: questi signori si espongono in maniera decisamente contraria al mondo bitcoin ma hanno eserciti di esperti che ci stanno studiando sopra, questi signori sanno perfettamente che tutto ciò può cambiare la visione globale della finanza e sembrano non volerci dare peso ma sanno che il peso c’è eccome, quindi l’idea che mi danno è che vogliano solo temporeggiare per entrarci più preparati degli altri e mantenere il loro primato di padroni del soldo sonante.

Un’altra cosa che mi piace di questo mondo è che non c’è intermediazione bancaria. Per la mia generazione, e sicuramente quelle prima di me, è difficile pensare ad un meccanismo finanziario “libero” dove mandare soldi a qualcuno è paragonabile ad inviare un’email: non ho bisogno di garanzie, tantomeno devo passare da un istituto (banca) che mi faccia da certificatore. Boicottare le banche ha a prescindere la mia approvazione e benevolenza.

Ora è il Bronx, come sempre quando viene fuori una nuova tecnologia, ma verrà sempre di più regolamentata, così come è stato per internet, quindi se volete farvi venire dei dubbi fatelo perché non convince voi, non il politico di turno che grida allo scandalo e dice che “spegnerà” tutto, manco stesse parlando dell’abat-jour sul comodino. Personalmente, l’unico spiraglio che mi fa sorridere di fronte alla criptovaluta è motivato dalla possibilità di non ricevere più la canonica telefonata di quello stronzo del mio direttore di banca ogni 15 del mese!

Valutate, studiate e mi raccomando non fatevi prendere troppo dall’entusiasmo, la facile accessibilità a questa nuova tecnologia prescinde dalla vostra preparazione sul tema!

La Hit Parade del Complotto

gomblotto

Stamani mi sono sentita quasi famosa, poi però ho avuto paura. Paura di voi umani. Da quando ho palesato la mia intenzione di aprire un mio blog, più volte qualche habitué del bar se ne esce con proposte che manco Blondet, robe tipo “Ma perché non parli del fatto che gli ufo sono tra noi?” oppure “Cinna, parla ben di quegli americhein che han fatto tutto quel casino dell’11 settembre!”. Dell’11 settembre?! Degli Ufo?! Oh gente, siamo diventati una manica di invasati complottisti…e TA-DAM, il coniglio è uscito dal cilindro!

Chi sono i complottisti?

Il teorema del complottista si riflette in una formula che non vede mai il proprio risultato, la parola fine: convinto che i più importanti avvenimenti o quesiti dell’umanità non siano altro che complotti organizzati dal potere, il quale manovra il destino della popolazione mondiale come fosse un cazzo di burattino, questo esemplare umanoide affonda le unghie in macabri presupposti completamente infondati, privi di prove compiute e certificate (ma attenti che se glielo dite non fate altro che sostenere che esiste un complotto nel complotto), facendoti sentire un partecipante ad una serata di stand up comedy.  A differenza di un tribunale democratico, quando si esamina una teoria del complotto l’assoluzione non esiste mai, al contrario la colpa si moltiplica in molteplici sottocolpe, sempre: non essendoci prove di fatto che sostengano la dottrina di turno, la generalizzazione dei fatti porta ad originare un complotto nuovo da un complotto vecchio, in un insano loop da effetto Forer, o da maniaca dell’oroscopo di Cioè. Esempio: credo che l’esercito americano tenga segregati nei propri laboratori gli alieni, ergo credo pure alle installazioni aliene sulla Luna e magari ai cerchi di grano.

Il complottista seriale ha, chiaramente, disturbi di personalità abbastanza seri: si spazia dalla difficoltà di relazione con il prossimo ad uno stato di anomia, dall’insicurezza sul lavoro ad uno stato di mancata realizzazione personale. Il motivo per cui non va a farsi vedere da uno bravo è che il vero complottista si sente superiore al resto dei suoi simili: lui è un illuminato, lui sa la verità, lui è la voce fuori dal coro…e gli altri le solite capre beone. Lui sa e non si fa fottere da nessuno, a partire dai social network che tanto discrimina, i giornali e i telegiornali venduti, internet e la propaganda in generale…peccato che utilizzi proprio questi mezzi per pubblicizzare le sue idee, l’originale dei miei coglioni, e peccato che la persuasione che questi strumenti hanno su di lui sia molto più sostanziosa di quanto possa immaginare, visto che è da lì che si documenta…lui disprezza il consumismo senza rendersi conto di esserne un prodotto modellato ad hoc, ma tanto il coglione sei tu che non la pensi come lui in quanto vittima della manipolazione.

Come un malato patologico di gioco d’azzardo, il complottista dopo aver piazzato la scommessa crede ancora più fermamente che la sua previsione sarà quella azzeccata. Per questo motivo, provare a farlo ragionare è del tutto inutile, perché il tossico ha bisogno della sua roba, punto (se non altro si potrebbe stimare la coerenza). Da protocollo, poi, le cospirazioni in cui crede sono sempre multiple, non ci si lega mai ad un’unica causa, sai mai che la sfatino in maniera irrevocabile, poi con cosa me le faccio le seghe mentali?!

La Hit Parade del Complotto

Siamo a fine anno, e a fine anno ci piacciono le classifiche, ci piace mettere tutto in lista, a partire da quale carta igienica ci ha spazzato di più il culo al tormentone radiofonico. Di seguito, la Hit Parade del Complotto:

  • Le scie chimiche: la condensazione del vapore acqueo in prossimità dei residui liberati dai motori degli aerei altro non sarebbe che un tentativo di avvelenarci con sostanze tossiche, tra le più chiacchierate ricordiamo bario, alluminio, stronzio. Non si parla mai di inquinamento o di riscaldamento globale, no, troppo facile: assieme a queste scie, mentre ci intossicano definitivamente e a vita (breve), vengono sparsi nell’aria anche microbici animaletti robotici che si insinuano sotto la nostra pelle percorrendola 24 ore al giorno, in lungo e in largo, causando una malattia, il Morgellons, che avremmo contratto tutti e inconsapevolmente (a parte i complottisti che lo sanno e cercano di salvare la Terra).
  • Barack Obama: hanno ben poco da lamentarsi, gli americani, di Trump, se consideriamo che il loro ex presidente era, a seconda del gruppo complottista che si visita, A) un rettiliano B) un ibrido uomo rettile (forse per le orecchie?) C) un agente CIA in incognito, il suo vero nome sarebbe Barry Soetoro.
  • Terra piatta: sempre sulla cresta dell’onda, facciamoci due salti in pista con la Flat Earth Society, di cui tre quarti dei partecipanti non manca mai alla liturgia della domenica mattina, la quale sostiene che il mondo sia davvero piatto e che i governi ci stiano mentendo. Secondo quanto affermano, le pareti di ghiaccio che circondano i bordi del mondo sarebbero costantemente pattugliati ma, sempre secondo quanto affermano, circa duemila anni fa ci fu pure uno che risuscitò un morto.
  • Osama Bin Laden e l’11 settembre: anche qui cadiamo su un grande classico, sempre in voga. Il ruolo del barbuto terrorista relativo alla distruzione del World Trade Center non sarebbe altro che una mistificazione: il leader saudita sarebbe stato un agente della CIA (forse cugino del rettiliano presidente?) la cui famiglia era in affari con nientepopodimeno che Bush in persona. Il tragico piano è quindi da attribuire agli Stati Uniti stessi per giustificare l’entrata in guerra successiva, mossa da obiettivi economici celati (come se avessero bisogno di giustificarsi, la storia insegna).
  • Cataclismi: l’uragano Katrina, il terremoto in Giappone del 2011, il risveglio del vulcano di Yellowstone, il terremoto ad Haiti e le alluvioni in Pakistan, ma anche il terremoto in Emilia del 2012, sono stati causati dall’utilizzo di HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program). HAARP è un insieme di 180 antenne site in Alaska con l’intento di condurre studi sulla propagazione delle onde nella ionosfera e sulle comunicazioni militari. “Ci sta” diremmo noi, ma noi non siamo combloddisdi, quindi ignoriamo la verità assoluta e non abbiamo alcun cugino infiltrato nei servizi segreti americani che possa illuminarci. HAARP è stato spento nel 2013, ma non per tutti…e dire che basta andare su Google Earth per dare una spiata oppure, se proprio siete presi male, recarsi a Gakona, seguire le indicazioni stradali (eh sì, è un segretissimo ma segnalato ovunque, pure la strada che vi ci conduce porta il suo nome) e, armati di radiogoniometro, appurare che vi state facendo una sega mentale astronomica.
  • Quelle persone non esistono: un sistema creato da Nvidia, produttore di chip statunitense (oh, sempre loro), sforna immagini di volti perfettamente verosimili attingendo a un database di celebrità e creando un popolo inesistente grazie al dialogo fra due reti neurali. Sembra che l’idea originale sia stata partorita nell’85, quando Gary e Wyatt recitarono ne “La donna esplosiva”.
  • Dagli archivi JFK al Russiagate: Trump annuncia la desecretazione di documenti segreti degli archivi sull’omicidio di John Fitzgerald Kennedy. Qui parte la gimkana. Lo fa perché si sente minacciato dal Russiagate e dalle possibili incriminazioni che ne verranno fuori e che colpiranno alcuni suoi ex collaboratori. Da questi documenti verrebbe fuori, tra l’altro, che Lee Harvey Oswald fosse un agente della Cia (minchia, sono ovunque!).
  • Il temibile Soros con la zanetta: il 29esimo uomo più ricco del mondo ha avuto un anno intenso, trovando il tempo di simulare un attacco chimico in Siria, ideare un piano per stivare un numero infinito di rifugiati in Ungheria, finanziare marce anti-Trump, far cambiare governo in Macedonia, far licenziare personaggi autorevoli dalla casa Bianca, indebolire Israele. Ebbene sì, se pensavamo di avere l’anziano più corrotto, immanicato e frizzante del pianeta ci sbagliavamo: Soros, alla bellezza dei suoi 87 anni, probabilmente comprerà anche il Milan!

AND THE WINNER IS

  • I VACCINI: qui vorrei ringraziare per il notevole supporto alla paranoia tutte quelle mamme che col pancione si trasformano in ginecologhe prima e ostetriche dopo, che col loro pupo neonato in braccio pensano di aver partecipato ad un numero sufficiente di discussioni online per proclamarsi pediatre, nutrizioniste, educatrici…e per che cazzo esistono dei bifolchi che smenano anni e sudore per studiare tali discipline? “Lascia perdere, che io so come si fa!”. Nascono imparate e non c’è verso di toglier loro dalla testa che forse, appena appena, stanno cagando fuori dal vaso o nel vaso di un altro. Ci sarebbe da discuterne e riempire centinaia di blog, non uno e manco il mio, ma cerchiamo di ridurre la questione ai minimi termini: donne in paranoia, un numero incontrollato incontrollabile di medici, farmacologi, biologi, persino l’istituto di farmacovigilanza, hanno inscenato una bufala mondiale facendoci credere di aver salvato milioni di vite umane con uno strumento potenzialmente micidiale, il VACCINO! Lo fanno per restare da soli al mondo, a questi che cresci e avrai bisogno di un bancale di aspirine e buscopan da riempir loro le tasche non frega un cazzo, loro vogliono che muori, possibilmente giovane. Tutti questi signori si stanno adoperando affinchè il piano riesca, al momento non hanno fatto un gran lavoro visto che con la loro arma di sterminio non hanno fatto altro che aiutare la popolazione mondiale a crescere sensibilmente. Ma no, qui ancora ci attacchiamo al caso Wakefield, un signore da buttare in prigione e dimenticarselo lì ( per chi ne avesse voglia http://medbunker.blogspot.it/2009/11/vaccini-wakefield-vaccini-autismo-e.html ), poi si parla di autismo ( un noto ed accurato studio danese, per dirne uno, analizzando i dati di più di 537.000 bambini, ha accertato che non vi è alcuna differenza di incidenza di autismo tra individui vaccinati e non vaccinati, e questo è solo il più massiccio, ce ne sono altri). Se ognuno facesse il suo mestiere anziché blaterare a caso…

Il Volontario Mascherato Pt.2

supercane volontario

Zelda morì dopo 5 anni dal giorno in cui mia sorella decise di adottarla, il cancro prese il sopravvento sul suo corpo quando l’ago della bilancia che pesava le sfighe canine da una parte e la dovuta ricompensa del karma dall’altra trovò il suo equilibrio al centro, dritta in alto: 5 anni di botte, combattimenti e chissà dio cosa prima, 5 di coccole e lardo poi.

Mia sorella trovò conforto nelle parole di Lauren, cofondatrice di un’associazione benefica bolognese, la quale le propose di convertire il suo dolore in azioni di volontariato per chi, come Zelda, non era nato sotto una buona stella: lei è LA volontaria, quella vera, ovvero una persona che si è resa disponibile al servizio gratuito e disinteressato nei confronti di creature sfortunate dedicandoci tempo, professionalità e passione, pure soldi e fatica, al servizio di chi, lasciato da solo, non sarebbe stato in grado di riuscire nella vita. Vi parlo di Lauren perché è bene fare un’importante distinzione fra il volontario vero, come lei, e il volontario mascherato, come tanti altri. Sì, mascherato, nel senso che maschera, appunto, con il suo impegno sociale una mera necessità di sentirsi riconosciuto come eroe, paladino, martire, vittima anch’essa delle ingiurie del mondo, benefattore, pesce fuor d’acqua, una cazzo di mosca bianca.

Lauren è una donna fatta e finita: contemporaneamente alla sua attività di volontaria, per la quale si sbatte e non poco, ha una vita sua, un lavoro che la gratifica, un uomo che la ama, una vita sociale più che attiva, una famiglia iper presente. Se uscite una sera con Laura, probabilmente parlerete di tanto ma non tanto di cani: a loro, come a tutto il resto, ha attribuito uno spazio delimitato in cui muoversi, non sono la sua unica ragione di vita, e per fortuna. Conobbi Laura ad una cena di beneficienza, tanto per rimanere in tema, e quella sera, oltre alla nostra volontaria del cuore, c’erano tante altre persone…e tante volontarie mascherate. Perché parlo al femminile?! Mi duole confermare il vostro (e mio) dubbio fondato ma sì, quelle che rovinano il giochino son praticamente tutte donne, e di seguito ve ne riporto qualche esempio, così che anche voi, in futuro, possiate smascherare il mascheramento.

  • LA DONNACANE: lei è più o meno quella descritta nello sfogo di mia sorella ne “Il Volontario Mascherato Pt.1”. La figura presa in esame, sociopatica per eccellenza, utilizza la formula volontariato:cani=me medesima:cane per cui non trova strana nessuna delle sue abitudini, come non pettinarsi dall’86 perché non ha tempo (deve pensare ai cani), raccogliere i suoi vestiti tra coltri di peli di cane, magari insaporiti pure dalla piscia del cane (cazzo eh, ti fanno schifo i cani?), non avere una vita sociale se non con i suoi cani (ne ha adottati 56, tutte le volte che ne muore uno soffre quindi ne adotta due per compensare il dolore). Nel suo disturbo istrionico di personalità, probabilmente, pensa pure che il suo fidanzato sia un cane, infatti eccola che si limona un incrocio di bracco. Se pensi che sia lei ad essere borderline non hai capito nulla, perché per lei il cappio al collo dovresti averlo tu che vai dalla parrucchiera due volte all’anno, magari trovi pure il tempo per i tuoi amici e con questi non parli mai di cani cani cani, staffette staffette staffette, merde merde merde tutti quelli che non sono come lei, e come lei non c’è nessuno, capito bene? Solo lei sa fare il suo mestiere per bene, solo lei capisce cosa passa per la testa dei suoi cucciolotti rubacuori.
  • L’ATTIVISTA: troppo presa dalla sua causa, pardon, dalle sue cause per non farsi prendere dalla sua vita, l’attivista ha sempre un motivo per fare della guerra a qualcuno, dall’associazione che non spende bene i soldi ricavati dalle collette al Governo da abolire perché non ha pensato ad omaggiare la sterilizzazione del cane a chiunque volesse prendere un cane femmina senza farla figliare (scusa, ma se non hai i soldi che cazzo te lo prendi a fare un cane? Non lo sapevi che non si ciba d’aria ne lui tantomeno il veterinario?); c’è sempre un’ingiustizia dietro all’angolo e c’è sempre una pugnetta interminabile di almeno due ore in cui si toccano temi e principi di giurisprudenza, ecologia, ingegneria ambientale, tuttologia applicata (che è quello che faccio io, non rubatemi il mestiere), sociologia e, ovviamente, veterinaria specializzata pure sugli animali estinti, sai mai che ci sbagliamo. Minaccia di denunciare canili, pensioni per cani, associazioni benefiche, veterinari troppo cari, il ministero dell’ambiente.
  • LA BANCHETTOWOMAN: questa ve la descrivo con una storiella. Son lì che passeggio tranquilla, quando ecco all’orizzonte un banchetto di raccolta firme per la salvaguardia della Chimera.

“Ciao, sènti, firmi la petizione per la salvaguardia della Chimera?”

“Ciao, ma sssssi, però scusa, la Chimera mica esist…”

“Sssshhh, cazzo dici? E poi mica devi urlare no?! Cazzo ne sai tu se esistono o non   esistono?! Guarda, mio cugggino proprio ne aveva due ed erano dolcissimi, una carezza, quindi non dire cazzate e firma eh!”

“Sì, però senti, anche ammessa l’assurdità che esistano…”

“Ti ho detto che esistono, chi sta facendo la petizione? Tu o io?”

“Ok ok, comunque dicevo, facciamo che la Chimera esiste, guarda che non può essere  buona, si divorava carne uman…”

“Oooooooh, ma allora??? Non vuoi firmare? E allora non firmare e togliti dal cazzo, ma porca puttana! Capitalista, stronzo, negriero, guarda tu uno che cosa si deve inventare per non firmare, che schifo di mondo!!!!”

……

  • LA AFFETTA DA SINDROME DELLA D’URSO: lacrima sulla guancia al mio 3, 2, 1…attacca triste con i violini…”tiritiriiiiii Era lui, (ERA CECCO….eddai, facciamo i seri)….Era lui, era Poldo, un dolce cucciolo di 6 mesi, aveva la vita davanti tiritiriiiiii

“No guarda, Poldo aveva 14 anni…”

“Zitta, troia! Dicevamo…era un batuffolo ma quel batuffolo non l’ha voluto nessuno, così, solo e abbandonato, ha trovato un tetto, ma era quello sbagliato e gli è caduto in testa, e il tetto era pieno di tarli che hanno iniziato a DIVORARLO…oh mio dio, Poldo dolce Poldo…”

“Guarda che si è spento nel sonno, in modo sereno, era molto vecchio…”

“Me la levate dai coglioni ‘st’ottimista del cazzo?! Oh Poldo, per me eri un fratello, ricordo le nostre lunghe passeggiate da soli, i tuoi occhioni magici pieni d’affetto, ma la vita non ti ha dato quello che meritavi…”

“Ma guarda che era felicissimo, forse tu non lo conoscevi tanto bene visto che sei volontaria da 3 giorn…”

“Oh ma non ci hai un cazzo da fare? Non lo vedi che sto raccontando di come Poldo mi abbia lasciato un vuoto dentro che mai niente e nessuno risanerà? Non lo vedi come soffro per Pongo? No, Poldo…non credo che mi riprenderò mai più, ora lo racconto a tutti sulle mie 16 pagine social, e poi posto una foto con tanti cuori e tante lacrime perché io sono una di cuore che soffre per gli animali maltrattati, non come te, io non ce la faccio più, ora scrivo anche questo e linko un video in cui piango!”

“Che t’ammazzi no?!”

Che caspita è la tassa anti-fumo…sul fumo!

tassa sigarette

“Bòia d’un mànnd lèder! Anche le sigarette con più tasse? Poi? Ce li verranno a cavare dalle tasche prima o poi, dio svizzero!”

Buongiorno, vi presento Marisa e la sua esclamazione da bar di ieri mattina.

Marisa parla della tassa sul tabacco che, provvidenzialmente, il Governo ha fermato nella sua pazza corsa al paradosso. Ma no, dobbiamo invece essere scioccati, afferma la presidente di Salute Donna Onlus Anna Maria Mancuso, che appunto mostra il disappunto e punta il dito contro la decisione di ritirare un emendamento votato da tutti i membri della Commissione Sanità del Senato, all’unanimità pure. A tal cred, quando si parla di tasse di solito chi si sfrega le mani non è mai un contribuente. Ma nooo, dai, perché vedere della malafede anche quando si parla della salute di noi poveri tabagisti. Eh sì, perché quei soldi sarebbero serviti a finanziare il fondo per farmaci innovati oncologici e cure palliative. Eh sì, perché l’Anna Maria non si dà per vinta, anzi tiene testa a tutti con un “Non molliamo, perché ognuno di noi ha avuto vittime del tabacco in famiglia!”. Si uniscono alle file della Mancuso Marco Vignetti, Ricercatore al dipartimento di Ematologia dell’Università Sapienza di Roma e Vicepresidente AIL (Associazione Italiane Leucemie), il quale blater…tira in ballo l’eticità di questa proposta bocciata, e Salvatore Palazzo, Direttore U.O.C. Oncologia Medica Ospedale di Cosenza, che ci mette il peso da 90 “Un aumento del costo del tabacco si sarebbe potuto tradurre in un ridotto utilizzo delle sigarette”…avrà pure una laurea in matematica e statistica per arrivare ad una conclusione così elaborata, ragazzi? Grazie al cazzo, se arrivo a fine mese contando gli spicci e tu mi alzi il costo delle paglie, cosa potrà mai succedere? Abbiamo dovuto scomodare la capoccia di turno per arrivarci?

I fondi che sarebbero derivati da questa appendice di follia, 600 milioni di euro, si sarebbero ripartiti così: 500 milioni per il fondo farmaci oncologici innovativi e 100 milioni per il potenziamento della rete di cure palliative e terapie del dolore. Non sto in alcun modo sindacando sul fine, più che nobile, è il mezzo che mi lascia perplessa. Cavalcando la logica di questo ragionamento, ma sicuramente sto sbagliando eh?!, perché non mettere una tassa ecologica sulla benzina, o per i reparti di neonatologia sui preservativi?!

Fumare fa male, lo sanno anche i bambini, infatti mia nipote ogni tanto mi chiede perché c’è un piede marcio sul mio pacchetto di paglie, o una gola bucata (l’unica prevenzione che siete riusciti a far sbocciare da questa iniziativa fotografica è quella sulla crescita delle nipoti). Il fumo provoca il cancro, e se mi viene il cancro perché mi stecco un pacco e mezzo di bionde al giorno non posso di certo rifarmi o fare causa a chi quel male me l’ha venduto, perché può farlo e lo fa, per l’appunto, sbattendomi in faccia un bollino del Monopolio Fiscale bello appiccicato su ogni pacco da 20 che distribuisce al consumatore seriale. Perché non le vietate, allora, come fate con l’erba? Non fa ugualmente male? E poi se il vero problema è quello di ridurre il consumo di nicotina direi che saremmo a cavallo, no?!

E non è che le accise manchino sui tabacchi: “secondo il 15esimo Rapporto Nomisma sulla filiera del tabacco, nel 2010 l’amministrazione pubblica ha incassato circa 13 miliardi e 700 milioni di euro da sigarette e affini. Una cifra che, con l’aumento del prezzo avvenuto negli ultimi anni e, di conseguenza, con gli aumenti delle percentuali incassate dallo Stato, ha toccato i 15 miliardi di euro l’anno circa oggi”. A fronte di quanto lo Stato spende (7,5 miliardi di euro l’anno ma per stare dalla parte dei bottoni arrotondo a 10, ok?) per curare patologie attribuibili al fumo, mi pare che ci sia già un discreto utile…quelli per cosa li usiamo? Per la casa a Porto Cervo? Per “sostenere le associazioni anti fumo?” (la risposta più scontata che potrebbe arrivarci quindi occhio a fare domande da scemi che poi questo è il risultato da scemi). Invece no, ne serve un’altra, di tassa. Invece no, è chi si oppone che non è abbastanza etico. MAIALI!!!!

Va beh, però scusa, dai, eh, polemicona, han detto che l’Italia è uno dei pochi paesi industrializzati (per il momento non siamo ancora terzo mondo, allegria gente) in cui le sigarette vengono tassate di meno…

costo sigarette

…a me non sembra che ci si rotoli nella bambagia, ma ragazzi, la mia è e rimane un’opinione da bar, sicuramente avranno molto di più da dire prossimamente i servizi straccia mutande della D’Urso e i violini di Studio Aperto…