Condanna il violento

violenza donne

Stamani esco di casa con un anticipo imbarazzante, sorrido se penso che normalmente la mia giornata inizia con sveglia lanciata contro il muro, smadonnamenti vari, lavata di denti in sincrono con pettinata fulminea e domande all’aria tipo “dove cazzo sono i calzini?” che ovviamente nessuno è in grado di decifrare perché appunto mi sto lavando i denti e sto solo sputando fluoro sullo specchio del bagno.

Comunque, oggi è un giorno diverso, è iniziato in modo diverso, e io posso concedermi una colazione tranquilla al bar, e a ‘sto giro il Carlino me lo sfoglio per bene (c’è il Carlino al bar, intellettualoidi da strapazzo, non ne comprano un altro che poi non lo legge nessuno).

Guarda guarda, il 25 novembre la presidente della Camera Boldrini ha aperto l’Aula di Montecitorio solo alle donne, e non donne qualsiasi: sono rappresentanti, dirette e indirette, di un fenomeno che sembra diventare sempre di più la piaga della nostra società, ovvero la violenza di genere. Lo fa oggi perché è oggi la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che son quelle robe che mi han sempre fatto venire un po’ di stizza: il 25 novembre ci occupiamo delle donne, perché l’Onu ha detto che si fa oggi no?! Domani a chi sta?! Ai criceti nelle girandole…ah, perché io avevo da dire qualcosa sulle donn…no, dovevi farlo ieri, oggi solo criceti con le vertigini. ‘Sta cagata delle “giornate a tema” a me rende solo un’idea di attenzione a tempo determinato, comunque la mia è sempre solo un’opinione da bar.

Si lamenta, la Boldrini, e ha ragione. Si lamenta perché ogni due giorni e mezzo ne seccano una, di donna, e questo numero riguarda solo l’Italia. Si lamenta perché è vero, abbiamo ratificato (approvato) la Convenzione di Istanbul e promosso un Piano antiviolenza a livello nazionale, però le vittime ci sono ancora e sono tante, i dati dell’Istat non vedono affatto la luce in fondo al tunnel (ho fotografato lo schema riassuntivo, fatevi un’idea anche voi). Si lamenta, la Laura, perché lei ha più volte sottolineato alle forze politiche che qui servono dei provvedimenti per rendere efficaci sia le misure di protezione per le donne minacciate che quelle interdittive relative agli uomini violenti. Si lamenta perché le leggi che dovrebbero tutelare le vittime di violenza non vengono applicate oppure vengono sì applicate ma in modo discrezionale, quindi la poveretta che trova i coglioni per denunciare il violento di turno finisce ammazzata come quella che se ne è stata zitta. Si lamenta perché a queste  discussioni/manifestazioni/lotte partecipano solo le donne (però oggi non lamentarti Laura che sei stata tu a non volere della braga a Montecitorio). Intervengono Mattarella e Gentiloni con riflessioni profonde quanto il mio water, e secondo me la Boldrini si è poi morsa la lingua…”ma non potevo stare zitta che questi mi sputtanano la giornata?!”

Ci si mette la Farnesina con un flash mob virtuale che farà viaggiare per circa due settimane il colore arancione attraverso tutta la propria rete estera per rispondere all’appello dell’Onu ‘Orange the world’, la campagna dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, e anche Franceschini, ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, pubblicando sui propri canali social alcune immagini per ricordare la forza della donna nell’espressione artistica. Ora, io non voglio fare la classica polemica sterile e buffa però, secondo voi, che la Sofonisba Anguissola abbia ritratto Filippo II di Spagna aiuta? Che la foto profilo della pagina Facebook di Alfano sia il banner a toni arancioni dell’Onu, sensibilizza? Boh. Il messaggio arriva eh, sicuramente, ma a chi? Concretamente cosa fa?

Come donna fortunata, e per fortunata intendo che ho avuto la “botta di culo” (e qui aprirei un altro luuuuunghissimo capitolo da cappio al collo e lo farò, non ora ma lo farò) di conoscere ed unirmi ad un uomo rispettoso della mia persona a tutto tondo, io qualche idea ce l’avrei, e magari sono idee del cazzo ma mi sembrano più utili di una statua di gesso di Martini:

  • Pubblicità progresso: anziché sciacquarci le palle con l’immagine della ragazzetta seminuda all’angolo di un’abitazione spoglia e buia, inerme, già sconfitta, già maltrattata, perché non facciamo vedere il Signor Salcazzo dietro le sbarre perché ha stalkerato una volta di troppo? “Questo è quello che capita ai bastardi spaccacazzo e violenti, e il Signor Salcazzo ne avrà per 4 anni, e al compagno di cella del Signor Salcazzo piacciono tanto le chiappe sode del Signor Salcazzo, il quale non avrà più problemi di stipsi per almeno 1460 giorni!”
  • Obblighiamo tutte le aziende, fosse anche la bottega dell’arrotino sotto casa, ad inserire nel proprio codice comportamentale (e se non ce l’ha che ci si metta d’impegno) una nota in cui si sottolinea che chiunque, dal capo al porta posta, provi a fare lo stronzo promettendo “vantaggiose opportunità” alla disgraziata di turno, a cui quel lavoro serve per forza se no ai figlioli cosa porta al posto della spesa?! Un bel banner arancione?!, in cambio di prestazioni di qualsiasi tipo che vanno contro la sua volontà personale, il provvedimento sarà uno e uno soltanto: a casa, licenziato, e con una bella postilla sul curriculum e speriamo che il tuo prossimo colloquio sia con una femminista con tanto di ascella villosa.
  • Pubblicizziamo e sosteniamo ‘sti cazzo di Centri antiviolenza, e facciamolo per bene, cristo! La Corte dei conti “ha acceso un faro sulla cattiva gestione regionale delle risorse nel biennio 2013-14, le uniche ripartite nel periodo esaminato dalla magistratura contabile”, e alla fine della fiera è venuto fuori che  a ogni centro antiviolenza sono stati assegnati in media circa 5.800 euro e a ogni casa rifugio circa 6.700 euro…altro che cattiva gestione, è una presa per il culo! Morale della favola, i centri antiviolenza sono continuamente a rischio di chiusura, e se io sono una vittima e ho ragionevolmente paura per il mio futuro e quello dei miei cari, mi cago ancora di più in mano se penso che mi sto affidando a qualcuno che forse domani non è più in grado di aiutarmi. Il piano per gli anni 2017/2010 dovrebbe essere tutta un’altra melodia, e speriamoci.
  • Lo so, lo so che lo stalking non è un fenomeno omogeneo sicché non è possibile delineare un profilo tipo del “molestatore assillante”, però dai, due nozioni su cosa fare e cosa mostrare alle forze dell’ordine quando ci decidiamo a denunciare lo stronzo di turno possiamo metterle insieme. Per essere accusati di stalking, l’atteggiamento del persecutore deve intanto perdurare nel tempo, essere costante e mai appoggiato in alcun modo dalla vittima (appoggiato può anche voler dire che rispondete ad un suo messaggio, che provate a farlo ragionare). Durante il periodo elettorale ogni città italiana viene sporcata da tutti quei manifesti ridicoli che ritraggono famiglie di extracomunitari (“Qui sei a casa tua se mi voti”…idiota, se ti può votare vuol dire che è già casa sua), operai sporchi da far ribrezzo (“Per migliorare le tue condizioni di lavoro metti la X nel posto giusto”), cagate spaziali di markeTTing specializzato (“non sono una escort ma mi candido lo stesso”). Lo stesso volume di carta e inchiostro può essere finalizzato a qualcosa di più costruttivo? Tipo non so, un volantino formato A6 da distribuire in buchetta, nei bar, nei locali, alle casse dei supermercati, dove trovare un elenco di casistiche, possibili situazioni che possono essere bollate come denunciabili, e qualche consiglio sul da farsi. Io non sono né un grafico tantomeno un pubblicitario, e buona grazia se so usare Paint, però…
  • IPOTESI DI VOLANTINO

Lascia un commento